Il 2023 si sta avvicindando a grandi passi ed è quindi corretto andare a vedere quali saranno le prossime novità per il 2023 legate al Superbonus. Il provvedimento preso dal nuovo governo ha modificato in modo sostanziale il comma 8-bis dell’art. 119 del DL 34/2020 e quindi è opportuno vedere cosa cambierà per gli italiani.

La prima cosa che salta agli occhi è la rimodulazione del decalage presente sulla legge di bilancio 2022, soprattutto per i condomini. In che modo? Ecco come:

  • 110% per tutte le spese che sono già state sostenute fino al 31 dicembre 2022;
  • 90% per le nuove spese sostenute nel 2023;
  • 70% per quelle sostenute nel 2024;
  • 65% per quelle invece che saranno sostenute nel 2025.

Il cambiamento quindi più a breve termine sarà il passaggio dal 100% al 90% di agevolazione per l’anno 2023.

Quando effettivamente ci sarà il passaggio dal 110% al 90%

Una buona notizia è quella che riguarda gli interventi per i quali è già stata depositata la CILA-S datata 25 novembre 2022. In questo caso l’agevolazione non diminuirà al 90% come previsto. Anche nel caso di demolizione e ricostruzione per le quali è stata già avviata una procedura che prevede il rilascio del permesso di costruire o una SCIA alternativa, varrà la stessa cosa.

Se abitate quindi in un condominio per il quale avete o dovete effettuare interventi legati ad una comunicazione CILA-S effettuata con data 25 novembre 2022 ed esiste una delibera assembleare che abbia approvato l’esecuzione dei lavori con data precedente all’entrata in vigore del dcreto aiuti quater, si potrà benecificare ancora della detrazione pari al 110% sul condonomio.

Proroga al 31 marzo 2023 e Superbonus

Un’altra novità interessante è legata alla proroga per le unifamiliari. Quello che precedentemente era un termine stabilito al 31 dicembre 2022 è stato cambiato con il 31 marco 2023. Non va dimenticato però che si dovrà poter accertare che i lavori eseguiti siano almeno pari al 30% del totale entro la scadenza del 30 settembre.

Questa proroga di 90 giorni consentirà quindi un pò di respiro a coloro che hanno lavori in essere in unifamiliari sui quali è stato attivato il Superbonus.

Chiarezza sul reddito di riferimento per Superbonus e unifamilari al 90%

Questa è la modifica che ha fatto più confusione attualmente. Tutti gli interventi a partire dal 1 gennaio 2023 su unità immobiliati avranno una detrazione del 90& anche su quelle spese che hanno sostenuto entro il 31 dicembre 2023 ma alla sola condizione che quella unità immobiliare sia l’abitazione principale e il contribuente abbia un reddito di riferimento non superire ai 15.000 euro.

Come si calcola il reddito di riferimento? Sommando i redditi complessivi posseduti nell’anno che precede la domanda dallo stesso contribuente, il coniuge o il convivente (unione civile) o i familiari inseriti nel nucleo familiare (art. 12 TUIR). A questo reddito si aggiungeranno poi anche le retribuzioni corrisposte da enti oppure organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche, consolari o missioni (compresa la Santa Sede o direttamente dalla Chiesa cattolica).

Contributo per i redditi bassi legato al Superbonus 90%

Qualora il reddito complessivo fosse sotto i 15.000 euro, è stato previsto un Fondo nello stato di previsione del MEF. Si potrà farne richiesta entro un tempo massimo di 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto stesso.

Ovviamente ogni caso andrà valutato caso per caso.

Cessione del credito in un arco temporale di 10 anni

A seconda che sia stata scelta la cessione del credito o lo sconto in fattura del corrispettivo delle spese sostenute, il cessionario del credito stesso, potrà ripartire la detrazione in un arco temporale di 10 anni e non più 4 anni.

Questa detrazione però sarà legata ad un limite di presentazione della richiesta fino al 10 novembre 2022.